martedì 24 giugno 2008

Tv e sport in famiglia: errori da evitare


I genitori fanno un mestiere difficile. Spesso si commettono degli errori e i figli ne risentono. Un libro, pubblicato da “Ancora”, ha messo in fila 136 sbagli in tutti i settori, dallo studio alla fede, dall’alimentazione alla Tv. Il volume è stato scritto da una coppia di genitori, Gianni e Antonella Astrei, ed è stato illustrato da Pierluigi Diano (sono tutti e tre medici); si intitola “Gli errori di mamma e papà. Guida pratica per non sbagliare più”. Ecco alcuni degli errori che vengono spesso commessi in famiglia. Tenere la tv accesa durante i pasti. Non tenere conto degli effetti che un programma ha prodotto sul bambino (e non parlarne con lui). Utilizzare il telecomando per passare da un canale ad un altro quando si vede la Tv con il bambino. Il bambino accende la Tv senza conoscere i programmi in onda e inizia a vederli. Sottovalutare l’influsso della pubblicità. Non sapere ascoltare. Non sapere esigere. E via elencando. Ma su due dei tanti errori indicati, si dovrebbe soffermare la nostra attenzione: il bambino non ha nulla da fare, pertanto vede la tv; non comprendere il grande significato pedagogico del gioco. Sono temi comuni a molte famiglie. Può essere utile allora un altro libro. Si tratta di “Mini rugby. Chi, cosa, dove, quando, perché. Un’ottima occasione per ogni genitore e per ogni bambino” brillantemente scritto da Paolo Piersanti per “Società Stampa Sportiva”. Scrive l’autore: “Quattro anni fa mio figlio Nikos, oggi decenne, era irremovibile su ogni nostro tentativo di fargli praticare un po’ di sport. La sua ostinazione era tale che ecco cosa ci rispose il giorno che lo mettemmo alle strette. Spaparanzato sul divano, ci pensò bene per un po’, quindi si tirò su e disse: Posso scegliere il gioco delle bocce? Sono ormai quattro anni che l’ex pigrone Nikos gioca costantemente a Mini Rugby, e nonostante sia un gioco di gran lunga più impegnativo e faticoso della sua prima scelta, oggi penso che ci considererebbe definitivamente usciti di senno se gli proponessimo di sostituire la palla ovale con le bocce! E succederebbe altrettanto se nel bel mezzo di una partita gli mettessimo in mano un videogame o un telecomando. Pensate un po’ che magia!”. Ci sono molte alternative alla schiavitù del divano e della tv. Basta cercarle insieme con i nostri figli. Sapere ascoltare. Sapere esigere.

domenica 1 giugno 2008