martedì 13 ottobre 2009

Alla Disney ci ripensano


“Oh, my God!” è il titolo di una nuova sitcom spagnola, tipo “Camera cafè”. “Egli ci ha sempre osservato – si legge nella brochure -. Ora siamo noi ad osservare Lui. Ecco la commedia che rivela la vita quotidiana di Dio, Gesù, la Vergine, Lucifero…”. Il Padreterno veste magliette personalizzate con scritte come: “L’ho fatto io?”, oppure “I love Me”, Gesù è raffigurato come un bamboccione un po’ tonto mentre la Madonna lancia gridolini sciocchi e Lucifero spia le coppiette dall’alto. Il prodotto è stato presentato la scorsa settimana al MipCom di Cannes (dal 5 al 9 ottobre, il più grande mercato internazionale del mondo della tv) e rappresenta una sorta di emblema di un nuovo accanimento antireligioso di una parte dell’industria dell’intrattenimento mondiale. Ma è anche il segnale della fine di un mito. Dai tempi dell’ormai famoso “lodo Disney” che, nell’America puritana degli anni ’30, indusse ad escludere ogni simbolo religioso dai cartoons, l‘industria dell’intrattenimento si è sempre occupata poco di Dio e dintorni. Ma adesso le cose potrebbero cambiare. Nel male (vedi la sitcom spagnola, ma non solo) come nel bene. A ridosso del Mipcom vero e proprio, la scorsa settimana, si è svolto a Cannes anche il Mip Junior, la fiera della tv per bambini. Si tratta di un giro di affari che sta crescendo ovunque e che fa registrare numeri da capogiro (quest’anno si è festeggiato il ventennale dei Simpsons: solo nel licensing la serie della Fox eprime un fatturato di due miliardi di dollari). L’ospite d’onore del Mip Junior è stato Mahmoud Bouneb, l’executive general manager dei nuovi Al Jazeera Children’s Channel (100 milioni di dollari di investimento da parte del Qatar). “La religione non interessa al nostro pubblico di bambini – ha detto Bouneb -. Dobbiamo tenere fuori la religione dai canali per minori. Abbiamo una visione globale e produciamo contenuti che vanno bene per tutte le latitudini”. Poi, per mitigare il tiro, ha aggiunto: “Content is not only about money; it’s also about social responsibility”. Come a dire, non siamo qui per il business ma per il bene dei bambini. Come se la religione, in altre parole, fosse contraria agli interessi dell’infanzia. Nel 2006 il richiamo commerciale della serie australiana “Popetown”, una presa in giro volgarmente pesante del Papa e del Vaticano, diceva: “The banned TV series they didn't want you to see!”. Intanto però la serie “proibita” che “loro non vogliono farvi vedere” è ormai giunta alla seconda stagione ed è stata presentata, in alta definizione, al Mip Junior di quest’anno. La distribuzione internazionale è stata affidata ad una società che si chiama “I love television” (sic!). Nel data base degli oltre mille nuovi programmi per bambini e ragazzi del Mip Junior di quest’anno comunque e come al solito si parla poco di religione. C’è però un prete e rappresenta un modello negativo. Si tratta del sacerdote di una piccola chiesetta del cartone pseudo-ecologista “The legend of the Christmas Tree” prodotto dalla casa di produzione del Quebec “10th Ave Productions”: poco concentrato sui Sacramenti, il prete vuole allargare la cubatura della chiesetta a scapito degli imponenti e animati alberi che vivono, parlano e agiscono nel cortile parrocchiale. Un paio di società italiane, Lux Vide e Mondo Tv, e la tedesca Beta Film, però stanno cercando di andare controtendenza. La società di Ettore Bernabei ha aperto una piccola divisione operativa per produrre nei settori del cinema theatrical, dei format per la tv e, soprattutto, dell’animazione. Guidata da Luca Bernabei e coordinata da Saverio D’Ercole, entrambi a Cannes la scorsa settimana, la nuova divisione della Lux sta cercando di capire come entrare anche nella produzione di contenuti per le televisioni riservate ai più piccoli e ha recentemente acquistato per la distribuzione in Italia un film messicano pro-life, “Bella” di Alejandro Gomez Monteverde, già in lista di attesa per essere programmato dalla Rai e per essere poi distribuito in homevideo con il supporto del Movimento per la Vita di Carlo Casini. A Cannes intanto, Carlo Nardello, amministratore delegato di Rai Trade, ha annunciato di aver venduto la fiction “Sant’Agostino” della Lux (presentata un mese fa al Papa) anche in Sud America. Con un mega stand nel Palais sulla Croisette, la MondoTv guidata da Guglielmo Marchetti, ha presentato la risposta “cattolica” alle fatine Winx della Rainbow di Iginio Straffi. Si tratta di “Angel’s friend”. Con un occhio al look adolescenziale e con una strategia di presidio del merchandising degli accessori (“Hello Kitty” ha fatto scuola), la nuova serie di cartoni animati di MondoTv riporta l’attenzione del pubblico dei minori su alcune parole chiave della religione cattolica: angeli, diavoli, bene, male, redenzione. In onda su Italia 1 a partire dal 12 ottobre, il programma è stato scritto e disegnato per una ben più ampia distribuzione internazionale. La Beta di Jan Mojto invece ha presentato un cartone animato, “Chi Rho – The secret”, che racconta il viaggio nel tempo di un paio di ragazzi di oggi nell’epoca del Vecchio Testamento. Devono lottare contro chi vuole scardinare le basi stesse del cristianesimo. Appunto. Il 15 ottobre intanto arriva nelle sale italiane il nuovo film della Disney “Up”. Dopo l’exploit della visione etica di “Wall-E”, anche alla Disney, ormai controllata dalla Pixar, sembrano averci ripensato. Forse è finito il tempo del “lodo” antireligioso voluto dal vecchio Walt. Nel bene e nel male.

Su Il foglio del 13 ottobre 2009

La foto è di Barry Michlin