di Andrea Piersanti
C'è uno scontro fra generazioni nella tv italiana. Il pubblico televisivo è invecchiato ma il telecomando è usato anche dai bambini e dagli adulti. A coniugare gusti e scelte così differenti interviene la tecnologia. Accanto alla tv generalista (Rai e Mediaset), si registra lo sviluppo del satellite di Sky e le offerte dei nuovi media, come Internet e la tv sui telefonini.
I numeri dell'Auditel però ci dicono che le fiction tv, pensate e scritte per un pubblico maturo, mantengono un primato impressionante in Italia. Ogni anno Rai e Mediaset spendono più di cinquecento milioni di Euro per la fiction. Lo Stato, per il cinema italiano, ne spende non più di cento. Al pubblico in pantofole, le fiction tv raccontano storie rassicuranti sull'Italia di provincia e sul nostro passato recente.
Quasi cinque milioni di italiani, intanto, hanno scelto però un'altra tv, quella satellitare. Molti lo hanno fatto per le partite di calcio. Ma, fra un goal e l'altro, hanno scoperto un'offerta inedita, quella dei telefilm americani. Da "Doctor House" a "Lost", da "Csi" a "Desperate Housewives". I contenuti sono molto diversi da quelli delle fiction italiane. Pragmatismo empirico e relativismo etico e culturale caratterizzano la maggior parte di questi prodotti di Hollywood.
Fra questi due schieramenti si pone, come terzo incomodo, la programmazione de "La Sette", un prototipo di "smart tv" (tv intelligente) con approfondimenti giornalistici e l'unico programma nazionale gratuito dedicato specificatamente ai documentari ("La 25ma ora" di Elisabetta Arnaboldi).
Nelle famiglie, però, sono i bambini a comandare. In questi ultimi due anni è esploso un prodotto d'animazione tutto italiano, le "Winx" (ora anche al cinema). Educativo e rispettoso (il male si vince solo se uniti), il cartone è adorato dalle bambine.
All'appello mancano gli adolescenti. In Italia come negli Usa, dai 15 ai 25 anni si usa solo Internet. Per vedere cosa? "YouTube", per esempio, il sito con i video autoprodotti dagli adolescenti di tutto il mondo diventato famoso per le sequenze sul bullismo scolastico. Intanto il mito degli ex adolescenti, "Mtv", la tv musicale, sta invecchiando rapidamente e ha aperto un canale pensato per la mezza età con i videoclip degli anni Ottanta. Come passa il tempo, anche in tv.
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