martedì 29 aprile 2008

Le elezioni secondo Rainet

Anche i blogger discutono di risultati elettorali. Lo hanno fatto lunedì pomeriggio su Rainet. Un'iniziativa inedita. I blogger, per la prima volta, si sono trovati contemporaneamente dietro e davanti al computer. Sotto gli occhi di tutti. Vedere (e ascoltare) per credere

Le nuove parole della tv

Le parole della tv del futuro sono strane ma bisognerà impararle. Eccole: UGC, VC2, PODS. Sono stati appena lanciati due nuovi canali dove queste parole la fanno da padroni. Si tratta dell’edizione italiana di “Current tv” di Al Gore, l’ex-vicepresidente degli Usa, e di “YKS – The Internet Generation Channel” di Bruno Pellegrini, già fondatore di “TheBlogTv”. «YKS - spiega Pellegrini -, è un canale televisivo al cento per cento realizzato con UGC (Users Generated Content, contenuti realizzati dagli utenti). YKS fornisce una risposta alla richiesta degli utenti della rete di partecipare alla creazione di contenuti, alla genesi dell’informazione, fornendo loro uno spazio dove condividere esperienze e passioni». “YKS” sarà visibile su SKY (canale 863), e sul web su Virgilio.it.

Anche la “Current Tv” italiana di Al Gore sarà visibile sul web e sul canale 130 di Sky. Saranno messi in onda contenuti raccolti da internet e documentari brevi raccolti da una tribù di videomaker. La tv di Al Gore è nata negli Usa nel 2005 e ha già raccolto più di 50 milioni di spettatori abituali. Il suo primo scoop risale all'uragano Katrina: l'unico video girato da terra fu quello di un soccorritore volontario di 23 anni, che riprese i resti di New Orleans dalla barca con cui caricava i sopravvissuti. Il video fece il giro del mondo e fece impallidire colossi dell'informazione come la Cnn. Una redazione “interna” visiona i vari clip, che vengono definiti VC2, sceglie i migliori e li mette sul sito dove vengono votati. Solo dopo un certo numero di voti, il video passa in tv. «I contenuti dei telespettatori occupano un terzo della programmazione - spiega David Neuman, direttore dei programmi -. Gli altri programmi si chiamano PODS e sono dedicati agli argomenti più disparati. Attualità, politica, costume. Nel caso dell’Italia ci sarà anche la moda, non le sfilate ma la street-fashion, quella che i ragazzi si creano da soli, diventando poi ispirazione dei più grandi stilisti». I videoamatori saranno anche pagati: dai 200 agli 800 euro. «Siamo una tv fuori dagli schemi - dice il co-fondatore, Joel Hyatt -, con un motto che in inglese suona "Your world. View" e in italiano si può tradurre in "Il tuo punto di vista sul tuo mondo"». Ma perché proprio l’Italia come primo Paese non di lingua inglese? «Un’indagine ci ha permesso di valutare le tendenze del vostro Paese che confermano come la tv in Italia sia in enorme crescita, così come è in crescita costante l’attenzione per la Rete. Noi siamo tutte e due le cose insieme».

Deborah Bergamini allo YAB per la festa Pdl

Arriva il Fiuggi Family Festival

La prima edizione del Fiuggi Family Festival, l’unica manifestazione italiana interamente dedicata all’intrattenimento familiare, sarà presentata alla stampa il prossimo 6 maggio alle ore 11,30, presso la Casa del Cinema di Roma. L’iniziativa si svolgerà dal 28 luglio al 3 agosto 2008 nella città di Fiuggi ed è organizzata in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari.

Sono già molte le adesioni alla prima edizione del Fiuggi Family Festival. La Disney, la Universal, RaiCinema e Medusa Film, insieme con la Lux Vide di Matilde Bernabei, hanno già garantito la loro attiva collaborazione. Anche Igino Straffi, l’inventore del successo mondiale delle Winx, sarà fra i protagonisti della manifestazione.

Il Fiuggi Family Festival è presieduto ed è stato fondato da Gianni Astrei, del Direttivo del Forum delle Associazioni Familiari. Il direttore artistico è Andrea Piersanti, già presidente dell’Istituto Luce e dell’Ente dello Spettacolo. Il coordinatore del comitato scientifico è il prof. Armando Fumagalli della Cattolica di Milano. Il direttore generale della manifestazione è Fabio Fabbi. A presiedere la giuria per il concorso del festival ci sarà il regista Pupi Avati.

L’iniziativa ha il patrocinio del Segretariato Sociale della Rai. I media partner del festival sono il mensile di cinema “Best Movie” e il settimanale “Famiglia Cristiana”.

Sono previste cinque anteprime cinematografiche dal listino blockbuster del prossimo autunno. Ci sarà anche una sezione in concorso con film inediti di produzioni indipendenti provenienti da tutto il mondo. 

 
  

Motivazioni politiche

domenica 13 aprile 2008

Telefilm, alla faccia del pudore

Le serie tv Usa, in piena schizofrenia editoriale, si sono lasciate sedurre dal sesso fine a se stesso, che la farà da padrone anche al «Telefilm festival» di Milano. «Una potente metafora narrativa» si difendono gli organizzatori. Ma forse è solo questione di mancanza di idee. La nuova frontiera del film per la televisione è il sesso. Esplicito o solo raccontato, il sesso sul piccolo schermo per famiglie è l’ultima trovata dell’industria tv americana. Il dato è emerso con evidenza durante la presentazione del cartellone del «Telefilm festival» che si svolge a Milano proprio nel mese di maggio. «Il sesso nei telefilm sarà uno dei temi centrali dell’edizione di quest’anno» ha spiegato Leo Damerini, fondatore dell’Accademia dei telefilm, alla giornalista Francesca D’Angelo. È stata proprio la D’Angelo, in un suo articolo pubblicato su Libero, ad analizzare per prima in Italia la tendenza sessuofila della fiction Usa. «Dopo due anni di moralismo, l’America è tornata finalmente a parlare dell’amore, in maniera anche forte ed esplicita – ha raccontato Damerini –. Nei telefilm però il sesso non è mai pura pruderie, fine a se stessa: anche nelle serie più estreme, appare prima di tutto come una potente metafora narrativa». Sarà anche vero, ma quello che emerge non tranquillizza. Secondo Francesca D’Angelo, che ha esaminato con attenzione il programma del festival, ci sono tutte le perversioni possibili. «Da quando i telefilm hanno riscoperto il piacere dei sensi, in video impazza la voglia di coccole e lenzuola» ha scritto nel suo articolo. Ecco un piccolo elenco esemplificativo. Intanto il titolo del convegno del festival sarà, manco a dirlo, «A tutto sesso, siamo serial». Poi è annunciato un omaggio dedicato alla prima serie della tv Usa interamente e esplicitamente dedicata al tema del sesso, il cult Sex and the city. In programma c’è l’anteprima di The secret diary of a call girl. La serie, di origine inglese, si ispira al blog di una prostituta d’alto bordo. «È un telefilm molto esplicito» ha tenuto a precisare Damerini, nel timore che qualcuno pensasse il contrario. A Milano si potrà vedere anche Californication. Già in onda su Jimmy e, in tarda primavera, su Mediaset, il telefilm racconta le donne (molte) e gli amori di un uomo malato di sesso. Si tratta di una vera e propria schizofrenia editoriale. Al cinema, negli Usa, si sono riscoperti valori importanti come la difesa della vita fin dal suo concepimento: lo si è visto nel film Juno. In tv invece arriva il sesso fine a se stesso. Ma davvero se ne sentiva la mancanza?