Le parole della tv del futuro sono strane ma bisognerà impararle. Eccole: UGC, VC2, PODS. Sono stati appena lanciati due nuovi canali dove queste parole la fanno da padroni. Si tratta dell’edizione italiana di “Current tv” di Al Gore, l’ex-vicepresidente degli Usa, e di “YKS – The Internet Generation Channel” di Bruno Pellegrini, già fondatore di “TheBlogTv”. «YKS - spiega Pellegrini -, è un canale televisivo al cento per cento realizzato con UGC (Users Generated Content, contenuti realizzati dagli utenti). YKS fornisce una risposta alla richiesta degli utenti della rete di partecipare alla creazione di contenuti, alla genesi dell’informazione, fornendo loro uno spazio dove condividere esperienze e passioni». “YKS” sarà visibile su SKY (canale 863), e sul web su Virgilio.it.
Anche la “Current Tv” italiana di Al Gore sarà visibile sul web e sul canale 130 di Sky. Saranno messi in onda contenuti raccolti da internet e documentari brevi raccolti da una tribù di videomaker. La tv di Al Gore è nata negli Usa nel 2005 e ha già raccolto più di 50 milioni di spettatori abituali. Il suo primo scoop risale all'uragano Katrina: l'unico video girato da terra fu quello di un soccorritore volontario di 23 anni, che riprese i resti di New Orleans dalla barca con cui caricava i sopravvissuti. Il video fece il giro del mondo e fece impallidire colossi dell'informazione come la Cnn. Una redazione “interna” visiona i vari clip, che vengono definiti VC2, sceglie i migliori e li mette sul sito dove vengono votati. Solo dopo un certo numero di voti, il video passa in tv. «I contenuti dei telespettatori occupano un terzo della programmazione - spiega David Neuman, direttore dei programmi -. Gli altri programmi si chiamano PODS e sono dedicati agli argomenti più disparati. Attualità, politica, costume. Nel caso dell’Italia ci sarà anche la moda, non le sfilate ma la street-fashion, quella che i ragazzi si creano da soli, diventando poi ispirazione dei più grandi stilisti». I videoamatori saranno anche pagati: dai 200 agli 800 euro. «Siamo una tv fuori dagli schemi - dice il co-fondatore, Joel Hyatt -, con un motto che in inglese suona "Your world. View" e in italiano si può tradurre in "Il tuo punto di vista sul tuo mondo"». Ma perché proprio l’Italia come primo Paese non di lingua inglese? «Un’indagine ci ha permesso di valutare le tendenze del vostro Paese che confermano come la tv in Italia sia in enorme crescita, così come è in crescita costante l’attenzione per la Rete. Noi siamo tutte e due le cose insieme».
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