venerdì 8 agosto 2008

La comunicazione è come il ...


La pornografia dei mass media
Il ritrovato desiderio di castità
Il rimpianto per la perduta verginità


La comunicazione è come il sesso. Nel rapporto fra un uomo e una donna c’è il primordiale scambio di informazioni della vita. I sentimenti, intanto, che portano due esseri umani ad incontrarsi. E poi, alla fine, lo scambio di informazioni genetiche che producono la notizia più importante della nostra storia: la nascita di un nuovo essere umano, la sconfitta della morte.

Anche la comunicazione è un rapporto sessuale fra individui. Si vive il mestiere giornalistico con una passione che assomiglia moltissimo al desiderio. Il narcisismo soddisfatto di un giornalista di successo è come un orgasmo. E, quando le notizie sono autentiche, si producono fra spettatori e comunicatori delle vere e proprie epifanie, come quando nasce un figlio.

Ma ci sono anche aspetti negativi. Il broadcasting generalizzato di cattiva informazione è lo stupro di una banda di balordi ai danni dello spettatore, compiuto nella indifferenza colpevole dei più. Le emozioni più intime mostrate da rotocalchi e televisioni pomeridiane sono la vera pornografia a basso prezzo del sistema. Un certo modo di investigare e di raccontare la cronaca nera ricorda con fastidiosa evidenza i rapporti sado-maso con vestiti di pelle nera. Il “disastrismo” ricorrente di certe notizie, alla fine, è il contrario dell’epifania. È come se si avessero rapporti sessuali per provocare aborti invece che nuove nascite.

In questi anni ha cominciato a farsi strada uno strisciante e non dichiarato desiderio di castità. L’eccesso di informazione, paradossalmente, ha allontanato il pubblico dall’approfondimento, ha inibito il suo desiderio di capire. La comunicazione, mano a mano che aumentano le fonti strombazzanti, perde di qualità: diventa più superficiale, meno incisiva. Soprattutto diventa meno convinta. E quindi meno convincente.

Oggi quando si leggono i giornali o si vede la televisione (per non parlare di Internet) non si ha più la sensazione di avere un rapporto sessuale soddisfacente. Molta parte dell’informazione moderna è diventata purtroppo simile ad una serie ripetuta di rapporti sbrigativi e risolti alla bellemeglio in angoli irrilevanti della nostra giornata.

Più che la “notizia”, insomma, in Italia è il desiderio di un po’ di quiete, di una ritrovata castità ciò che si annida inconfessato nell’animo dei più.

Rimpiangiamo la nostra perduta verginità di una volta. Quando la nostra capacità di stupirsi, per gioire o per indignarsi, era ancora alta. Come certi incontri emozionanti della nostra adolescenza, quando una carezza timida e tremante poteva farci sognare ad occhi aperti. O quando bastava levare lo sguardo ad un cielo estivo per sentirsi bene.

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